Descrizione
Questo libro ripercorre le dinamiche della produzione di scultori e scalpellini dall’adozione, a metà del XV secolo, delle influenze del primo Rinascimento fino all’introduzione del linguaggio architettonico classico che occasionalmente rompe con i canoni stilistici dei centri artistici .Questo libro esplora la trasformazione della cultura architettonica e visiva di Zara all’alba dell’era moderna. Un tempo potente comune medievale, Zara fu assorbita dalla Repubblica di Venezia proprio mentre le forze ottomane premevano attraverso l’entroterra dalmata. Stretta tra due mondi e in declino economico, la città rimase comunque un vivace centro culturale.Attraverso le reti di costruttori, scultori e pittori attivi in Dalmazia, Venezia, Lombardia e Marche, le élite zaratine abbracciarono gli ideali umanisti e rimodellarono le loro praticheartistiche. Il risultato fu una reinterpretazione distintiva e talvolta anticonvenzionale delle forme classiche, visibile soprattutto nella scultura e nella decorazione architettonica: le “pietre rinascimentali” di Zara. Lo studio collega questi resti frammentari in un insieme coerente, collocandoli nella più ampia sfera veneziana e leggendoli nel loro contesto sociale e culturale immediato. Offre una nuova comprensione di come l’arte rinascimentale si sia sviluppata sulla frontiera adriatica.


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