Descrizione
Da Francesco Aviani (Vicenza, 1662/63-1715) a Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova, 1762-Milano, 1844), il volume si propone, per la prima volta, d’illustrare la genesi e lo sviluppo del paesaggio in Veneto, cui segue la definizione critica dei suoi interpreti nel secolo d’oro della Serenissima. Viene infatti strutturato un esauriente profilo biografico di ventitré personalità, oltre ad un ricco compendio di opere, in gran parte inedite, tese ad illustrare la maniera di ogni singolo pittore e lo svolgersi della propria biografia artistica.
Oltre ai nomi più noti, come Francesco Zuccarelli (di cui l’autrice ha pubblicato la monografia nel 2007), Marco Ricci, Giuseppe Zais, emergeranno dall’oblio figure inedite (Il pensionante zaisiano), quasi del tutto ignote alla storia dell’arte (Flaminio Grapinelli, Francesco Maggiotto) oppure conosciute in altri versanti (Antonio Visentini) o trascurate in virtù dell’appartenenza geografica (Domenico Pecchio, Tomaso Porta).
Grazie a fondamentali «scoperte», si potranno inoltre definire i profili talvolta ancora sfumati di quei pittori dediti al genere campestre nei territori marciani durante il XVIII secolo, epurandone il corpus da opere di emuli, seguaci ed imitatori. A fare da cornice ai maestri presi singolarmente in esame nei rispettivi capitoli, giunge un affascinante affresco della società contemporanea: sia veneziana, sia afferente agli altri capoluoghi gravitanti sul leone di San Marco, con particolare attenzione ai meccanismi del mercato ed alle specificità fisiologiche della rispettiva committenza.
Ne sortisce un complesso mosaico di dialoghi, echi, suggestioni più o meno evidenti tra culture e modelli di riferimento in un ambiente spesso molto lontano dalle luci della ribalta: a tratti spietato, a tratti boccaccesco, come rivelano alcuni curiosi aneddoti sui pittori presi in esame.
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