La Scuola di Resina Nell’Ottocento Napoletano 2 edizione

Il prezzo originale era: € 98,00.Il prezzo attuale è: € 90,00.

Vol.1,for.26×35,pag.pag.224,col.202,lin.Ita

rilegatura cartonato

con elegante cofanetto

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Descrizione

L’Ottocento è il secolo spartiacque dell’arte: da una parte, l’eco del neoclassicismo settecentesco si ripercuoteva in tutta Europa, declinato nella glaciale grandezza della scultura di Bertel Thorvaldsen e nella pittura epico-celebrativa di Jacques-Louis David, maestri esemplari per le Accademie di mezzo continente che ne santificavano i principi di equilibrio, armonia e perfezione d’influenza greco-latina; dall’altra, le tensioni provocate dal perdurare della tradizione classica sfociarono in un linguaggio nuovo, diverso.Il Realismo di Camille Corot con la Scuola di Barbizon e il verismo dei Macchiaioli in Italia sondavano un campo d’indagine alternativo, dove luce e natura studiati dal vero divennero i cardini della pittura che apriva la strada all’innovazione impressionista. Da quel punto in poi, la pittura moderna cambiò profondamente. Tra le pagine di storia dell’arte dei libri di scuola, quell’Ottocento ha – giustamente- lo spazio d’approfondimento che merita.In realtà, è un altro Ottocento quello di cui sembra essersi persa ogni traccia: c’è quello della “Scuola di Posillipo” di Anton Sminck Pitlo – italianizzato Antonio Pitloo – e della famiglia Gigante – Gaetano, Ercole e il più noto Giacinto – che hanno immortalato le suggestioni e i colori del paesaggio napoletano prima che nascesse la fotografia; e poi c’è l’Ottocento della “Scuola di Resina”, ribattezzata ironicamente “Repubblica di Portici” da Domenico Morelli, maestro della pittura di storia che disprezzava apertamente l’antiaccademismo del gruppo.”La Scuola di Resina, nella collezione d’arte della Provincia di Napoli e da raccolte pubbliche e private” è  intende riconsegnare al pubblico il fecondo e stimolante rapporto artistico di una squadra d’artisti affiatati. Quella della Scuola di Resina è, infatti, una delle esperienze di maggior rilievo nell’ambito della pittura paesaggistica dell’Ottocento napoletano: una libera unione di pittori, unificati dal comune sentimento del vero. Un’attività che ebbe una durata relativamente breve, dal 1863 al 1867 circa, cioè dall’arrivo di Adriano Cecioni (Firenze, 1836 – 1886), vincitore di un pensionato a Napoli, fino alla partenza di Giuseppe De Nittis (Barletta, 1846 – Saint-Germain-en-Laye, 1884) per Parigi.I due artisti, insieme con Marco De Gregorio (Napoli,1829-76), furono i componenti più rappresentativi del gruppo, costituendone anche i due poli di tensione: Cecioni, teorico della Scuola, ne rappresentava la mente programmatica e il trait d’union tra la pittura partenopea e la filosofia verista dei macchiaioli, mentre De Nittis era il talento ribelle e geniale, le cui opere erano improntate alla resa scenica di una luce tersa e sobria. A completare la formazione della “Repubblica di Portici” erano Federico Rossano (Napoli,1835-1912) e Antonino Leto (Monreale 1844 – Capri 1913), a cui si aggiunsero altri frequentatori meno assidui, tra i quali Francesco Lojacono, Alceste Campriani, lo scultore Raffaele Belliazzi, intimo amico di De Gregorio, e, in periodi diversi, Enrico Gaeta, Edoardo Dalbono e il pittore e letterato Francesco Netti.La compagine era solita riunirsi nei pressi di Portici e Resina (Ercolano), ma non disdegnarono l’intero entroterra campano (foto), fonte di quella descrizione oggettiva del dato naturale che era motivo di ispirazione: bandendo ogni residuo storicismo o rimembranza letteraria dalla propria pittura, personaggi di estrazione e formazione tanto differente poterono superare le differenze rivendicando la supremazia dell’esperienza visiva en plain air. L’osservazione diretta divenne l’unico effettivo riferimento da interpretare per mezzo della sensibilità artistica dei singoli: il cielo, il mare, i tratti costieri di Portici e i paesaggi caratteristici di Resina tradotti in pittura secondo una resa dettagliata e netta del particolare, senza sacrificare l’impatto cromatico di un’atmosfera sospesa e articolata secondo la luce.I pittori più rappresentativi nella pittura di Resina sono:De Gregorio, Rossano, De Nittis, Cecioni, Belliazzi, Lojacono, Leto, Campriani, Netti, Tedesco, Dalbono, Fortuny, Michetti, Cosenza, Laezza, Gaeta, Monteforte, Santoro.

Informazioni aggiuntive

Peso 3,0 kg
Editore

GRIMALDI & C.EDITORI

Anno

2014

Autore

Rosario Caputo

Spedizione/Shipment

in 10 Giorni/Days

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