La Pittura Gotica Italiana

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Vol.1,for.34×40,pag.240,ill.220,b/n.180,col.40,lin.Ita

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Descrizione

Sono stati gli artisti del Rinascimento a chiamare per primi “gotico” lo stile inizialmente noto come francigenum opus, cioè “modo di costruire alla francese”: con un chiaro intento dispregiativo, il termine era usato come sinonimo di “barbaro” da coloro che si ritenevano i restauratori della perfezione estetica e tecnica dell’epoca classica. Il Gotico è, invece, uno stile fortemente innovativo.

Nato in Francia intorno alla metà del XII secolo, si afferma prima nell’architettura e nella scultura. La pittura resta ancora per qualche tempo legata ai modelli bizantini, per rinnovarsi radicalmente solo nel corso del Duecento, grazie all’opera di Giotto. Il Gotico nasce e si afferma nel periodo in cui l’Europa assiste al dissolversi del Sacro Romano Impero e al sorgere delle grandi monarchie nazionali, appoggiate da una solida ed efficiente burocrazia e dalla nascente borghesia cittadina. Ma i numerosi centri di potere della vecchia nobiltà feudale rimangono fecondi centri di produzione culturale e artistica. Lo sviluppo della pittura gotica è legato all’affermazione della nuova borghesia mercantile cittadina, che si arricchisce grazie all’enorme sviluppo del commercio e che si fa committente di una grande quantità di dipinti: affreschi, ma soprattutto pale d’altare che ben presto diventano, insieme alle miniature, la forma d’arte preferita in tutta Europa. La pittura gotica è anche espressione, soprattutto nella seconda metà del Trecento, della raffinata cultura cavalleresca delle corti europee, che condividono modelli e stili di vita grazie ai frequenti spostamenti degli artisti e all’intensa circolazione delle opere.

Informazioni aggiuntive

Peso 2,5 kg
Editore

LOGOS

Anno

2010

Autore

Margherita Zalum

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