Descrizione
In autunno, il Museo di Belle Arti di Digione presenta la sua grande mostra annuale dedicata a Jean Dampt (1854-1945), scultore emblematico del movimento simbolista e dell’Art Nouveau. Inedita ed eccezionale sotto più di un aspetto, “Jean Dampt. Tailleur d’images” attinge alla più ampia collezione dedicata all’artista finora posseduta dall’istituzione digione. Mette inoltre in luce la ricerca condotta per quasi tre anni, che ha portato alla riscoperta di diverse opere di Dampt, talvolta disperse in musei segreti o conservate in collezioni private. Jean Dampt, originario di Venarey-les-Laumes, vicino a Digione, seppe coniugare perfettamente le eleganti curve dell’Art Nouveau con il virtuosismo in tutti i materiali. Questo ideale estetico gli garantì una mostra quasi annuale al Salon, oltre a commissioni e riconoscimenti da parte dei suoi colleghi. Dopo essersi formato all’École des Beaux-Arts di Digione e poi a Parigi, si affermò come artista versatile, combinando sculture, oggetti d’arte e mobili. La sua opera, segnata da una costante ossessione per la spiritualità (lui, come la moglie, la pittrice argentina Diana Cid Garcia, fu influenzato dalla teosofia), si distingue per la sua audace policromia e l’esplorazione di temi come il sogno, l’esoterismo e le fasi della vita. Tra i circa 200 oggetti, documenti d’archivio e sculture di Dampt esposti, la mostra rivela una serie di sculture caratteristiche, come Il Bacio dell’Antenato e La Fine del Sogno, nonché pezzi chiave di mobili provenienti dal Musée des Beaux-Arts, come Il Letto delle Ore. Questa è la prima mostra dedicata allo scultore Jean Dampt. Image Tailor si sforza anche di delineare i contorni di una personalità atipica: un artista noto per il suo aspetto stravagante, vestito con lunghe tuniche e un ampio cappello di feltro, con un temperamento tanto taciturno quanto passionale. È affascinato dal Medioevo e lo esplora in particolare attraverso temi religiosi e leggendari, come ne La Fata Melusina e il Cavaliere Raimondino. Membro del gruppo L’Art dans Tout, sostiene un’arte totale, che mira a integrare arti decorative e artigianato in una visione armoniosa del mondo. La collezione del Museo di Belle Arti di Digione è stata il punto di partenza per questo ambizioso progetto. Concepita come omaggio all’eccezionale carriera di Jean Dampt, la mostra svela, tra le altre cose, quasi trentacinque sculture della collezione di Digione. Quasi tutte sono state sottoposte a restauro, il più spettacolare dei quali riguarda Diana che piange la morte di Atteone, una grande opera in marmo di 2,10 m riportata al suo antico splendore lo scorso novembre. Jean Dampt. Tailleur d’images è finalmente l’occasione per mettere in luce la ricerca che ha portato alla riscoperta delle opere disperse dell’artista. Numerosi appelli alla stampa specializzata, mailing list professionali e ricerche genealogiche basate su fonti antiche hanno integrato le ricerche presso collezionisti privati e il mercato dell’arte (galleristi, antiquari). Questo lavoro ha portato in particolare alla riscoperta della collezione di studio di Dampt, rimasta praticamente intatta dagli anni ’40, nonché di documenti inediti, fotografie d’epoca e archivi, rendendo la mostra presentata dal museo la più completa mai realizzata.


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