Descrizione
La prima monografia su Cesare Laurenti ricostruisce la poliedrica figura di un protagonista dell’ambiente artistico veneto, e fatalmente internazionale, a cavallo dei due secoli, quando un artista passava con disinvoltura da pittore a scultore, illustratore, architetto – sua è la trasformazione della pescheria di Rialto da “Stallon” in ferro a struttura muraria secondo i dettami dell’architettura neogotica veneziana d’inizio secolo-, incisore, restauratore, consulente museale e urbanista. Il volume, curato da Cristina Beltrami, ripercorre le tappe di una lunga carriera attraverso un saggio storico-critico, un affondo sull’attività architettonica a firma di Martina Carraro, un’accurata biografia basata su inediti dati d’archivio e cinquantatre schede scientifiche delle opere di maggior interesse, non senza aggiornamenti bibliografici e precisazioni nodali: Foglie cadenti della Fondazione di Venezia è stato infatti riportato al 1892; Via Aspra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma va anticipato di due anni e Finis est anima mea del Museo Bottacin di Padova è ora identificato col dipinto intitolato Lutto che Laurenti espone a Milano nel 1884. Le ricerche hanno inoltre permesso di riportare alla luce dipinti di difficile reperimento come gli splendidi ritratti di Erminia Dondi Dell’Orologio e Ortensia Treves de’ Bonfili o il Ritratto di Roberto Sarfatti che Laurenti dona a Margherita Sarfatti nel 1925.
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