Descrizione
Ieri sconosciuto al grande pubblico, l’arte brut è ora istituzionalizzata e mediatizzata. Lungi dall’essere limitato a “l’arte del matto”, copre un’infinita varietà di creazioni. Al di là delle opere associate a manicomi psichiatrici, risultati medianici, questo libro mette in evidenza le realizzazioni proteiformi di “l’uomo comune” (Jean Dubuffet) – coloro che sono fuori dai circuiti artistici. Altre denominazioni sono emerse gradualmente: non standard, singolare, estraneo , abitante-paesaggista …
Questa originale sintesi condotta da un team internazionale multidisciplinare (storico dell’arte, critica, psicologa, psichiatra, artista) riunisce un corpus abbondante di circa 550 opere. Al tempo stesso strani, inquietanti e familiari, sono le metafore di un “viaggio-avventura” nel profondo della nostra sensibilità, che ci dà un’idea della misura dell’essere umano.
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